29, Apr 2024

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 Condizione inversa esistente sulla crescita della tecnologia Blockchain

 L'idea di oggi e che non rappresenta solo una mera speculazione, ma è come un tarlo finchè non decidi che è giusto debba essere più condivisibile che mai, si basa sul fatto che, di fronte  all'avvento di una " disruptive innovation ", come sta manifestandosi la tecnologia blockchain, è naturale soffermarsi a pensare, quanto persino " dirompente " siano effettivamente la ricerca di soluzioni operative efficaci, centrate sul modo di partecipare e vivere la corsa all'aquisizione e quindi all'adattamento pieno delle aziende ad implementarla; fino a quando il dirompente sia solo verso l'esterno e mai accidentalmente verso l'interno, provocandone quindi l'implosione?
La misura di questa valutazione, necessaria per stabilirne una priorità, come quasi sempre è successo in passato con altre tendenze innovative meno rivoluzionarie rispetto alla blockchain, potrebbe iniziare a stimarsi troppo tardi con rispetto al bisogno impellente di risultati, che il mondo del venture capital rende ancora più esigente.

Quindi la domanda che sorge è: mentre nelle " no disruptive innovations " succede che un'impresa ha un'idea innovativa e sperimentandola con successo, si vede ben presto imitare dalle altre concorrenti, creando nell'insieme, così dal niente, una nuova economia di mercato, è possibile che con le " innovazioni dirompenti " questo fenomeno avvenga ma seguendo una dinamica al suo interno inversa? Ragionando quindi per psicologia inversa, infatti, mentre nella classica economia di mercato che conosciamo tutti, le istituzioni come: banche, multinazionali, entità sovranazionali, ecc. fissano i parametri per una libera ( e a volte insana ) competenza che può essere rappresentata figuralmente come il propellente che permette lo sviluppo fino alla obsolescenza di un bene o servizio, con
l'ammissibile anarchia esistente nella Rete, dove questi parametri non sussistono o non rappresentano più l'imput con carattere dominante per lo sviluppo, la competenza anche sleale, può seriamente rappresentare un serio fattore di rischio che potrebbe minare la maturazione e quindi l'implementazione finale dell'innovazione dirompente.
Nascendo dalla Rete per la Rete, la Blockchain assume " de facto "  le connotazioni di un immenso lavoro di gruppo che deve tendere la mano, invece che distrarla, affinchè si avanzi compattando tutte le periferie e rispettando le condizioni originali per le quali è stata creata. Insomma a mio avviso, la strategia che può portare questa prodigiosa tecnologia ancora più in alto, rispetto alle stime di risultati realizzati finora, è quella di inseguire un fronte comune sia per la risoluzione dei problemi riguardo alla continuità nella ricerca e sviluppo, sia per una paritaria implementazione da parte delle economie che ancora la vedono come uno strumento complesso e non del tutto praticabile. La Strategia vincente è unire e in questo caso mai dividere.

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