29, Apr 2024

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All'essere umano sono stati necessari 6 milioni di anni per svilupparsi ed ora basterebbero solo 9 minuti per distruggersi

Lo stesso uomo industrializzato di oggi sa con ipotesi di certezza, che la sua evoluzione è iniziata intorno ai 6 milioni di anni fa, quando i primi ominidi, cioè quegli esseri con la capacità di camminare sulle sole 2 zampe e quindi erigersi di fronte alle altre classi di chimpanzè e orangután, hanno plasmato il primo esemplare poi dalla Scienza nominato " Homo erectus ", come sicuramente allo stesso tempo sia successo nei diversi continenti dall'Africa all'Asia.

 

Tra tutte le specie studiate e quelle ancora da analizzare, nei ritrovamenti sparsi per il mondo possiamo trovare l' Homo abilis, l'Homo heidelbergensis, l'Homo di Denisova, l'Homo di Neanderthal per arrivare all'Homo sapiens, che sarebbe quella specie per le quali caratteristiche sia riuscita a sopravvivere così a lungo e della quale formiamo parte nell'attualità.
C'è voluta questa immensità di tempo per arrivare ai giorni nostri e rendersi conto che quelle abilità usate dai nostri predecessori, come cacciare e difendersi dai predatori, si sono convertite nella capacità di annientare, schiacciando dei semplici bottoni, all'intera umanità in soli 9 minuti, la quantità contabilizzata di tempo a disposizione, nel momento che suonino l'allarme, per trovare una forma di riparo ad una esplosione nucleare.

 

È inoltre studiato quanto sia difficile se non impossibile trovare una via di sopravvivenza al pulviscolo radioattivo generatosi e presente nell'atmosfera per i mesi successivi, per cui non è mai superfluo ricordare a coloro che minacciano d'innescare una guerra termo-nucleare, l'assurdità di tale sproposito, mentre per il contrario, si deve fare spazio all'indispensabile supporto che può favorire l'esistenza di negoziati, che inducano ad una pace stabile per il bene e per garantire un futuro alla stessa umanità della quale facciamo tutti parte.

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